RIBADIAMO SEMPRE I NOSTRI VIVISSIMI COMPLIMENTI A CHI GESTISCE L'URBANISTICA DI GALLARATE E CI CHIEDIAMO SE UN GIORNO ANCHE NOI GALLARATESI AVREMMO IL DIRITTO DI RESPIRARE ARIA VERA E VIVERE SENZA CEMENTO?
Le piogge di inizio primavera salvano il mese di marzo da un nuovo record negativo, ma le concentrazioni di polveri sottili registrano valori comunque elevati, in particolare nella parte bassa della provincia. Confermando che il superamento dei limiti di legge è un dato costante, una emergenza che ormai sembra data per scontata.
Dopo il record di febbraio, il dato peggiore del mese è anche questo mese quello di Gallarate: in diciannove giorni (la centralina non ha fornito dati fino al 12 marzo) la media giornaliera del Pm10 è rimasta oltre la soglia per otto volte. Nei primi tre giorni del mese, in assenza di vento e precipitazioni, è stato superato il doppio del valore consentito di 50 microgrammi per metro quadro. Otto giorni oltre i limiti anche a Busto e Saronno, anche in questo caso con valori oltre il doppio nei primi giorni del mese. I giorni oltre la norma sono concentrati in particolare all'inizio e alla metà del mese, in condizioni meteo serene e senza precipitazioni: impianti di riscaldamento bassi, ma valori alti. A Varese invece l’aria è risultata più pulita: la centralina Vidoletti non ha mai registrato superamenti della soglia, mentre quella di via Copelli ne ha registrati “solo” quattro giorni con media delle polveri sottili oltre i limiti.
Il dato è comunque significativo, considerando la normativa stabilisce che il massimo di giorni oltre la soglia d’allarme è di trentacinque in un anno intero. Un margine di tolleranza che Busto Arsizio quest’anno si è giocato già al 27 febbraio.
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