sabato 28 febbraio 2009

bella iniziativa per ricordare il grande maestro della poesia in musica, ciao faber

Busto Arsizio - Appuntamento da non perdere venerdì 6 marzo alle ore 21 con l'Orchestrina del Suonatore Jones e la proiezione del cortometraggio "Faber Nostro"
Una serata tributo nel segno di Fabrizio De Andrè al Fratello Sole


--------------------------------------------------------------------------------

Sarà un'occasione imperdibile per i fan del grande Fabrizio De André quella di venerdì prossimo 6 marzo alle ore 21 presso il Teatro Fratello Sole. Si esibirà l'orchestrina del Suonatore Jones, complesso che ripercorre negli 80 pezzi del suo repertorio la vicenda artistica di uno dei cantautori più amati, di cui in questo 2009 cade il decennale della morte prematura. Contestualmente al concerto sarà proiettato il cortometraggio "Faber Nostro" opera di Lino Pinna e Rossella Sabato liberamente scaricabile da Youtube (prima e seconda parte, e tanto di backstage). Non mancheranno brevi intermezzi di tipo teatrale-recitativo con gli attori del "corto". Il tutto per un biglietto d'ingresso da 8 euro e quasi tre ore di musica, immagini, suggestioni nel segno del cantautore genovese. Sarà importante, aggiungono gli organizzatori, presentarsi un po' prima dell'orario d'ingresso per lasciar affluire in buon ordine tutti.

Renato Franchi e Rossella Sabato hanno presentato la serata alla stampa presso il bar Duetto di piazza San Giovanni raccontando anche gli aneddoti che stanno alle spalle dell'incontro fra i filmmaker e la band. Un'unione salutata da gran pubblico negli spettacoli tenuti a gennaio a Como e a Legnano. L'Orchestrina del Suonatore Jones «da tempi non sospetti», osserva Renato Franchi, quando "Faber" era vivo, poetico e tagliente, ne porta avanti la lezione. Dopo la morte dell'artista, il valore della sua opera non ha fatto che innalzarsi, portandolo allo status di leggenda della canzone italiana.

L'Orchestrina del Suonatore Jones è di base a Rescaldina. E, racconta Franchi, proprio nella cittadina altomilanese, presso il teatro La Torre oggi chiuso, negli anni Ottanta-Novanta compariva con una certa frequenza Fabrizio De Andrè a provare i pezzi per i suoi tour. Occasioni irripetibili per chi c'era di fare conoscenza diretta di un vero "mostro sacro" della musica e della poesia. Personaggio a tutto tondo, di carne, sangue e whisky (parecchio whisky, dice Franchi). Aneddoti come flash: De André in prova che ferma l'orchestra e chiede umile un parere agli astanti, quasi intimiditi dal personaggio; o che si arrabbia moltissimo per una partita persa a boccette giocando insieme a Mauro Pagani, spalla e strumentista di fiducia. «Una grande umanità di libertario, la sua, che vogliamo ricordare».

Quanto al cortometraggio, ha alle spalle tutta una storia particolare. Nasce dall'incontro degli autori, marito e moglie, con Pietro Vanzulli, tradatese, "sosia" del giovane De Andrè. È stato girato, con lui quale unico "attore non professionista", a Villa Crosti di Tradate (direttrice della fotografia è Isabel Lima), raccogliendo consensi...e solenni stroncature, con accuse quasi di... "sacrilegio". Mette infatti in scena dei personaggi di alcune fra le più note canzoni: il suonatore Jones di Spoon River, Bocca di Rosa, Princesa, Tito. Una cartomante, con i tarocchi, ne riannoda i destini apparentemente separati rivelando il legame che li unisce.

Nessun commento: