MILANO:Sabato 28 febbraio a Milano si è svolta una manifestazione indetta a favore degli spazi sociali dell’intera realtà nazionale. Dopo lo sgombero (illegale) del cox 18, luogo di cultura aperta e di socialità attiva, si è voluto ribadire la necessità di proteggere questi spazi dall’avanzare della speculazione edilizia e dalla cementificazione criminosa del territorio. Questi luoghi “aperti” sono il simbolo di una socialità che può cambiare il volto di una città grigia e spenta, una socialità che trapassa le barriere imposte dai potenti e dai mass media, una socialità multicolore e partecipata, allegra e spensierata ma con una forte identità dietro. I politicanti e gli speculatori di professione vogliono cancellare questo enorme “pericolo” di uno spazio vissuto e portato avanti veramente dal basso, che può colorare di solidarietà una città dedita solo al lavoro e all’individualismo. Per questo motivo 10.000 persone provenienti da tutta Italia sono scese nelle strade di Milano per far rivivere questo clima di gioia e socialità che ci vogliono togliere. Al contrario di quello che dicono i vari giornali e telegiornali e il vicesindaco del capoluogo visconteo R. De corato al corteo non vi hanno partecipato pericolosi teppisti e terroristi, ma tanta gente comune,padri/madri di famiglia coi bambini, avvocati, giornalisti,insegnanti,operai in cassa integrazione, ecc. La manifestazione ha sfilato per le vie della città compatta ed energica, scandendo slogan contro gli speculatori degli spazi e delle nostre vite, erigendo striscioni e cartelloni satirici e provocatori, insomma tutto tranne che violenza.
La tensione è salita quando si è saputo che a Bergamo la polizia aveva caricato brutalmente e a freddo persone inermi ed in più quasi 60 ragazzi erano in stato di fermo. A questo punto il corteo ha deciso di proseguire e non fermarsi in porta ticinese ( luogo previsto per l’arrivo), lanciando così un segnale alle forze dell’ordine per liberare le persone fermate. Non vi sono stati ne scontri ne violenze ma solo tanti slogan e tanta preoccupazione per quello che stava succedendo a Bergamo, in ogni caso dopo aver bloccato per un ora il centro della città la lieta notizia che tutti i fermati tranne 2 erano fuori.
La giornata di sabato ha dato una ferma risposta a chi dall’alto vuole imporre i propri affari sugli spazi e sulla vita di tutti i cittadini…gli spazi di socialità sono di tutti e tutti devono viverli.
BERGAMO:28 febbraio 2009.
Fascisti armati di caschi e spranghe vengono fatti circolare liberamente per le strade di bergamo in corteo non autorizzato al ritmo di slogan del ventennio e scortati dalle forze dell'ordine.
Antifascisti riunitisi per protestare contro questo atto ILLEGALE e ANTICOSTITUZIONALE vengono caricati selvaggiamente, picchiati portati in questura come criminali della peggior specie e denunciati per reati non commessi.
28 febbraio 2009, a bergamo deve tenersi l'apertura di una sede di forza nuova, partito di matrice chiaramente fascista guidato dall'ex terrorista nero Roberto Fiore (rifugiato per anni in Inghilterra perchè condannato per banda armata e associazione sovversiva). È per questa occasione che i forzanuovisti indicono una manifestazione nazionale per le strade della provincia orobica, manifestazione guidata proprio da Fiore stesso. Nella stessa data, per contrastare questi nostalgici del ventennio viene organizzato anche un corteo di risposta, antifascista, che si rifà ai veri valori della costituzione, quella costituzione secondo cui l'apologia al fascismo dovrebbe essere considerata reato. Il corteo si snoda per buona parte del pomeriggio in maniera pacifica ma determinata, con le forze dell'ordine che evitano il contatto con il corteo di forza nuova. Tutto procede per il meglio fino a quando le forze dell'ordine, dopo aver diviso in due il corteo, fanno partire una carica selvaggia e immotivata contro circa 150 persone. I mass-media descriveranno scene di guerriglia urbana, parleranno di bottiglie lanciate, vetrine infrante e una dozzina di poliziotti contusi e feriti. Nulla di più falso. La polizia carica i manifestanti senza preavviso e senza motivo, in maniera indiscriminata e violenta, picchiando chiunque capiti a tiro, nessuno oppone resistenza, chi riesce si salva come può correndo qua e la nei vicoli bergamaschi, chi non riesce viene fermato e portato in questura. In questo frangente la polizia italiana denota un comportamento degno da regime cileno: cacce all' uomo, pestaggi su persone inermi a terra, insulti e minacce di ogni genere, anfibi in faccia, botte ai fotografi e inseguimenti e pestaggi di chi cerca di filmare le scene più violente. Nulla li ferma, nessuno si oppone, sono tantissimi, rabbiosi, desiderosi di sfogare la loro violenza, hanno occhi arrossati dall' ira e, più probabilmente, dalla cocaina; prima delle manifestazioni è risaputo che molti di loro ne fanno uso per darsi coraggio.
Fanno sedere tutti a terra, chi non ci riesce per mancanza di spazio viene manganellato, persone a caso vengono prese dal gruppo più grosso dei fermati, portate più in la dove nessuno può vedere e picchiate. Scattano le manette ad alcuni, tutti i fermati portati in questura. Qui 5\6 ore che passano tra l'angoscia e le minacce e i cellulari spenti che impediscono di comunicare. Si spegne la luce, una carabiniere minaccia di stare veramente attenti quando fa buio...ha ragione, li dentro possono fare quello che vogliono. Il tempo scorre lentamente...Si parla di arresti, sale la tensione, arriva la notizia della solidarietà dal corteo di milano e da un presidio formatosi fuori dalla questura, questo infonde speranza e coraggio. Dentro ci son due persone con la testa aperta, medicati alla bell e meglio, si parla di rischio trauma cranico, i poliziotti se ne fregano, tocca agli altri fermati tenerli svegli e accertarsi continuamente delle loro condizioni, bianchi in volto e semisvenuti sulla dura griglia di ferro che dovrebbe fungere da brandina. Passa il tempo e alla fine il bilancio sarà di 57 denunce e 2 arresti. Le denunce vengono date completamente a caso, a persone che non han fatto nulla di cio che gli hanno attribuito, i 2 arresti vengono dati ai feriti più gravi, in questo modo si evita che fuori qualcuno possa vedere le loro misere condizioni, i loro volti picchiati e le ferite sulla testa, vengono portati in carcere.
Tutto questo avviene mentre al corteo di fascisti viene permesso di girare liberamente per le vie di bergamo, armati di tutto punto e sotto gli occhio complici dei corpi di polizia.
Dalla giornata del 28, parrebbe che essere fascisti è la normalità, essere antifascisti un reato per la “giustizia” italiana. In seguito i media criminalizzeranno solo il corteo di chi era in piazza per difendere la costituzione, una costituzione che dovrebbe avere caratteri apertamente antifascisti per cui tutti dovrebbero battersi.
Meditate gente, meditate sul clima che si respira in italia.
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