A Bologna, nonostante il divieto di manifestazione, per quanto assurdo possa sembrare, sono scese in piazza 1000 persone. Questo divieto, oltre che dalla prefettura, è stato firmato dai sindacati confederali CGIL, CISL, e UIL. Sembra irreale, poichè la funzione dei sindacati dovrebbe essere quella di difendere i lavoratori, ma in questi giorni hanno firmato decreti repressivi contro di essi.
riportiamo qui sotto il resoconto pubblicato da infoaut:
"L'ordinanza del 18 febbraio, che vieta le manifestazioni dalle 14 del sabato fino a tutta la domenica, applicata sperimentalmente fino al 30 settembre, ieri è stata infranta da mille persone. Dimostrando tutta la sua assurdità e sostanza liberticida di altri tempi.
L'iniziativa lanciata da 100 lavoratori e lavoratrici, dai sindacati di base RdB e Cobas, dai centri sociali della città di Bologna Laboratorio Crash!, Vag61 e Xm24 e da altre individualità ha portato in piazza Nettuno prima ed in corteo dopo circa 1000 persone.
Il Presidio inizia in Piazza Nettuno alle 15,30 con circa 300 persone fra studenti lavoratori e lavoratrici e semplici solidali. Decine di poliziotti e carabinieri delimitavano i punti di accesso alla piazza.
Dalla piccola amplificazione venivano spiegati i motivi dell'iniziativa che vedono via Indipendenza, Ugo Bassi, Rizzoli, e Piazza Maggiore off limits ad ogni manifestazione politica.
Dopo circa un ora veniva comunicata agli organizzatori l'ordine di liberare la piazza. Ma le presenze continuavano a salire e la reale volontà era quella di andare a manifestare fin sotto la Prefettura che si trova a poche centinaia di metri dal presidio.
Alcuni lavoratori seguiti da tutta la piazza provano ad uscire ma tutti i punti di accesso sono bloccati da polizia e carabinieri con i loro rispettivi automezzi parcheggiati a mo di recinsione. Più volte si vede un fronteggiamento ma non c'è ancora la volontà di forzare. Intanto le presenze aumentano, arrivano artisti e musicisti di strada, e di fatto risulta quasi impossibile per le forze dell'ordine confinare e delimitare il presidio.
Alle 17,15 circa in molti, al coro di "corteo corteo", provano nuovamente ad uscire e forzare il cordone della polizia. In quel momento però giungono altri manifestanti che immediatamente dietro alla Polizia aprono uno striscione con su scritto "Libertà di Lotta" e bloccano il traffico in via Rizzoli. L'angolo fra via Indipendenza, Ugo Bassi e via Rizzoli è bloccato. Piazza Nettuno stracolma. Il divieto a questo punto risulta infranto nel modo più forte possibile. Diventando agli occhi di tutti tanto imbarazzante quanto liberticida.
Comunque non manca certo il tempo per alzare qualche manganello, nel folle tentativo di bloccare l'imbloccabile. Qualche manganello che non ha intimorito per niente i manifestanti che di fatto non si sono mossi di un metro.
Non più piazza Roosvelt dove si trova la Prefettura, ma piazza Verdi in zona universitaria. Dopo essere riusciti a superare tutte le barriere e cordoni della Polizia alle 17,45 i circa mille manifestanti si dirigono in corteo in Piazza Verdi.
Una grande giornata di lotta per riprendersi la piazza e rompere questo divieto infame, che in questo periodo di crisi cerca di tappare la bocca a quanti, lavoratori e studenti, continuano a dire "Noi la crisi non la paghiamo".
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